giovedì 22 novembre 2018

Il Tribunale Speciale del Fascismo ( "Il Tribunale del Duce" di Franzinelli)



di Ettore Martinez


Che il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato (1926-43) avesse, in quanto "speciale", soprattutto la funzione di colpire e perseguitare senza tanti complimenti l'antifascismo, lo sapevamo. Ecco, diciamo però che quel verminaio di servilismo e infamia meritava di essere portato alla luce più analiticamente dallo Storico e divulgato. Una volta identificato il partito con lo Stato (operazione questa che è propria dei totalitarismi) qualsiasi attacco, vero o presunto (a volte anche solo pensato o espresso a parole) al Fascismo andava giudicato secondo la logica dei tribunali di guerra, visto che ne andava della sopravvivenza stessa delle istituzioni. Al punto di giustificare la retroattività di reati che prima dell'istituzione del tribunale stesso tali non erano, come argomenterà il Gen.le Sanna, primo presidente del TSDS, sardo. Il Gen.le di divisione Carlo Sanna nel 1915-18 aveva avuto ai suoi ordini anche la Brigata Sassari ma non ne era stato il diretto comandante. Parecchi Sardi di rilievo hanno fatto parte di questo tribunale: anche Lussorio Cau ( Maresciallo dei CC, eroe di Morgogliai, colui il quale come Polizia Militare aveva scoperto i sacerdoti austroungarici che "confessavano" i soldati italiani divulgando poi molto cattolicamente i peccati ma non i peccatori) ne fece parte. La grande maggioranza dei Magistrati avevano un passato come ex combattenti, forse fu l'astio covato dopo la prima Guerra Mondiale. a farne dei carnefici eccezionali. Non fece invece parte del TSDS il Gen.le Leonardo Motzo, anch'egli ex combattente ferito tre volte e decorato quattro, rimasto nei quadri dell'Esercito anche a guerra finita, autore del fondamentale "Gli intrepidi sardi della brigata Sassari". Giova ricordare come in questo libro, scritto intorno al 1930 e quindi in pieno Fascismo, Motzo trovi il modo di citare (pur senza nominarlo) con ammirazione e affetto il commilitone di un tempo Emilio Lussu, allora in esilio in quanto oppositore politico del fascismo. Per quanto fare dell'antifascismo di maniera oggi sia spesso la scusa per parlare d'altro, conoscere e riflettere su queste cose non è mai fatica sprecata. Basato su documenti originali, questo lavoro lascia poco spazio alle interpretazioni.

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