domenica 25 novembre 2018

Dopo Caporetto (recensione de "La battaglia dei Generali", di Paolo Gaspari, 2013)



di Ettore Martinez


Paolo Gaspari, "LA BATTAGLIA DEI GENERALI"
2013, Gaspari editore

'La vittoria di un ripiegamento è quella di mettere in salvo più uomini e mezzi possibili per riprendere la lotta su linee appropriate" (P. Gaspari, op.cit., pag.187).

In linea di massima quasi tutti, a Scuola, abbiamo studiato -e a volte, dopo, anche insegnato- come dopo la "disfatta" di Caporetto del 23-24 Ottobre 1917, l'Esercito italiano sia riuscito faticosamente a creare una efficace linea di resistenza sul Piave.

In questo suo interessantissimo libro, pubblicato due anni prima dell' inizio delle commemorazioni italiane della Grande Guerra (15-18), Paolo Gaspari ci descrive che cosa successe al nostro Esercito, in parte in ritirata, in parte in rotta, proprio nei giorni intercorrenti fra Caporetto e il suo passaggio al sicuro oltre il fiume Tagliamento.
Nonostante le gravissime perdite in uomini e materiali e le decine di migliaia di prigionieri lasciati al nemico, il grosso del regio esercito riuscì a portarsi in salvo insieme alle sue dotazioni.

Gaspari ci racconta proprio come si sono svolti tutta una serie di combattimenti di retroguardia che hanno consentito alla 2a e alla 3a Armata (guidata quest'ultima dal Duca D'Aosta) di non finire circondate e annientate.

Diciamo subito che questo è un libro, se non per esperti, per lo meno per appassionati di Storia militare e che non è stato facile farsi un quadro complessivo per "summa capita" dell'accaduto. Più fruibile senz'altro la ricostruzione di singoli episodi che riesce a trasmetterci tutto il pathos di quella che dovette essere la dimensione militare di quei giorni. Fatta di tanta gente che scappava in modo disordinato incalzata dalle Truppen germaniche, assai bene armate e motivate alle quali spesso si arrendeva, ma fatta anche di tanti costosi contrattacchi e difese a oltranza.

Ci si riferisce, fra gli altri a episodi quali la drammatica carica di cavalleria di Pozzuolo del Friuli o la battaglia casa per casa di Codroipo; episodi di retroguardia che rallentarono l'avanzata germanico-austriaca il tempo necessario per consentire la ritirata del grosso. Come è noto, a Codroipo si distinse la Brigata Sassari, con Lussu e Musinu in testa; secondo Gaspari fu sui sassarini che ricadde il maggior peso di quegli scontri tanto coriandolari quanto sanguinosi.
Il generale della Brigata Sassari A. Tallarigo che, a differenza di altri suoi colleghi, era rimasto in coda alla colonna dei suoi uomini, rimasto isolato con pochi dei suoi, dopo essersi difeso armi alla mano, verrà fatto prigioniero anch'egli, come diversi altri Generali e ufficiali superiori, dai Tedeschi. A lui è dedicata la foto di copertina di questo libro.

Dal punto di vista strettamente tecnico, Gaspari annette importanza decisiva alla grande disponibilità da parte dei reparti tedeschi delle mitragliatrici leggere MG 08/15 in quelle che furono operazioni ormai già di moderna guerra di movimento. Non tutti gli esperti però, pur concordando su questa maggiore disponibilità tedesca di armi automatiche, le riconoscono un'importanza così decisiva nei fatti di quei giorni.

Da tutti questi resoconti parziali, dalle testimonianze, emergono anche alcune cose un po' particolari quali, ad esempio, il fatto che le truppe nemiche siano state viste essere indirizzate o guidate durante le operazioni, da uomini in borghese.





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