Ovviamente questo è argomento sul quale sono state scritte interebiblioteche, ma il libro risulta interessante perché tratta in maieramolto più estesa che in altri testi i rapporti tra la Germania nazista el’Italia fascista o, meglio, tra quelli che i cinegiornali dell’epocachiamavano i due “Condottieri”.Mostra quindi in maniera chiara come si siano rovesciate le parti dal1933, quando Hitler salì al potere guardando a Mussolini come guida edesempio, sino agli anni dopo il 1940, o meglio, il 1938, quando le partisi rovesciarono e fu Mussolini ad essere succube di Hitler.Questo accadde, oltre ad altre cose ovviamente, anche perché il “Duce,che aveva passato alcuni anni in Svizzera come “migrante”, diremmo oggi,si piccava di conoscere benissimo il tedesco e durante i colloquiriservati con il dittatore tedesco rifiutava l’interprete: pertantoquesti colloqui si risolvevano in interminabili mnologhi da parte diHitler, senza un vero contraddittorio.Naturalmente, come nei libri di tutti i giornalisti che scrivono libridi Storia, molti dettagli sono clamorosamente sbagliati e fanno moltoriferimento ad una “vulgata” corrente, che rischia di dare nozionisbagliate al lettore.Ad esempio, pag. 468:“Invece i suoi generali, come diceva il maresciallo von Paulus,temevano l’apertura di un secondo fronte…”
Errore doppio.
Prima di tutto von Pulus non era von Paulus ma era Friedrich WilhelmErnst Paulus (Guxhagen, 23 settembre 1890 – Dresda, 1º febbraio 1957) ebasta, non facendo l’ufficiale tedesco parte della nobiltà terrieraprevalentemente prussiana, essendo figlio di un ragioniere.Questa svista non è una noiosa pedanteria, perché occorre mettere inevidenza i burrascosi rapporti che Hitler ebbe con i suoi generali e inparticolare la predilezione che Hitler sempre ebbe per i generali venutisu “dal popolo” (come Rommel, figlio di un insegnante) rispetto a quellifacenti parte della casta degli “Junkers”, dei quali però non potevafare a meno per le loro straordinarie capacità professionali.Sicuramente Paulus era un generale coscienzioso e ben preparato ma,come la storiografia ha ampiamente dimostrato, mancante delle doti dipersonalità e di visione strategica necessarie per comandare l’Armatapiù potente messa su dalla Germania nazista durante la IIa G.M.Inoltre, in quel periodo, Paulus non era “Maresciallo” ma un semplice“tenente generale”: venne promosso Feldmaresciallo pochi giorni primadella resa di Stalingrado in quanto Hitler sperava, visto che nessunFelmaresciallo tedesco si era mai arreso al nemico, che Paulus sisuicidasse, cosa che non avvenne.
Pag. 490, parlando della seconda battaglia di El Alamein (o terzabattaglia di El Alamein per quegli autori che chiamano la battaglia diAlam Halfa seconda battaglia di El Alamein), combattuta tra il 23ottobre e il 5 novembre 1942:“Le divisioni di Montgomery avevano sfondato le linee italiane delfronte sud…” Ma neanche per idea…Il fronte sud, tenuto dalla dalla mitica Divisione paracadutisti“Folgore” e dalla Divisione “Pavia” tenne, anche dove la linea eracostituita da un velo, frustrando così i piani del Gen Montgomery diaccerchiare con un unico movimento aggirante tutto lo schieramentoitalo-tedesco: naturalmente tutta la storiografia britannica afferma chel’attacco a sud fu solamente dimostrativo, e che l’attacco vero eproprio si svolse più a nord, dove avvenne in effetti lo sfondamento, inun’area di cesura tra truppe italiane e truppe tedesche. Vista laresistenza, il ge. Montgomery spedì il Gen. Horrocks a nord, percompletare lo sfondamento in atto. I britannici lasciarono di frontealla “Folgore” oltre seicento morti accertati, oltre ai feriti e e atutti quelli che morirono poi nelle retrovie, strage non certo daattacco “dimostrativo”.Pag. 516:Ai disastri in territorio italiano, al crollo del fronte russo,all’ecatombe dei sommergibili (gli Alleati avevano inventato ilradar) …Il radar gli Alleati lo avevano inventato da un pezzo e di certo nonera una novità,neppure per i tedeschi, visto che lo usavano con successoper affrontare le formazioni dei bombardieri alleati che imperversavanonei cieli della Germania. Quello che gli alleati inventaroro era ilmagnetron (inventato dagli inglesi, prodotto in quantità industrialidagli americani), un particolare tipo di valvola termoionica che permisela costruzione di apparati radar miniaturizzati tali da poter esseremontati sugli aerei ed operanti su frequenze talmente alte da essereinintercettabili per gli apparati di rivelazione tedeschi diallora.
Il magnetron, segretissimo negli anni ’40, oggi è presente in tutte le nostre cucine dentro il forno a microonde… Insomma, un libro di piacevole lettura ma, anche se non si arriva alle piacevolezze montanelliane, talvolta fuorviante per chi abbia passione per la verità storica e per l’informazione precisa.
Antonello Ruscazio
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