La guerra medioevale in Sardegna ai tempi di Mariano IV D'Arborea
di Ettore Martinez
La Storia militare,oltre
a essere una branca specifica degli studi storici, rappresenta anche un
importante luogo di confluenza di informazioni che la ricollegano in maniera
funzionale, in rete, alle altre dimensioni della Storia. Se è vero infatti che
per capire bene gli eventi bellici è fondamentale conoscere il contesto nel
quale sono avvenuti è altrettanto vero che grazie alla conoscenza degli eventi
bellici e di ciò che vi ruota intorno è possibile conseguire una visione più
definita e anche più ampia del contesto generale. Questa consapevolezza
"olistica" è, secondo noi, ben presente in questo lavoro di Andrea
Garau che ricostruisce con passione l'organizzazione militare a disposizione
del Giudice d'Arborea ricollegandola strettamente alle strutture produttive e
alle norme che regolavano la vita nel Giudicato D'Arborea ai tempi del lungo
conflitto che dovette sostenere contro gli Aragonesi. Ne viene fuori non solo
una attenta e puntigliosa ricostruzione degli eventi bellici ma anche di una
società sarda molto particolare, non ancora del tutto feudalizzata, che grazie
al sistema delle "Mute", dell'alternanza cioè, da parte delle
popolazioni rurali sardo-arborensi, del lavoro agro-pastorale con il servizio
militare in linea, si costituiva come vero e proprio *popolo in armi*. Questa
caratteristica contribuirà non poco a consentire a Mariano IV (1319-75) di
liberare quasi completamente l'Isola dai Catalano-Aragonesi, anche se la morte
prematura interromperà la realizzazione del suo progetto. Garau entra nel
merito specifico anche della pratica dei rimborsi a cui avevano diritto
cavalieri e fanti, tenuti per legge al servizio militare obbligatorio a proprie
spese. Non solo: nel libro vengono ricostruite anche le pratiche diplomatiche e
di spionaggio, le strategie matrimoniali e l'attività legislativa di questo
grande Giudice. Quanto alla legislazione poi sarà sua figlia Eleonora a
prendersene storiograficamente tutti i meriti grazie alla famosa "Carta de
Logu" che molto si deve in realtà a suo padre. Mariano, educato e istruito
alla corte di Barcellona, amico stretto del re Pietro IV d'Aragona, insignito
di onorificenze, una volta tornato in Sardegna (diventa Giudice nel 1347)
finisce per entrare in conflitto con i suoi vecchi amici e per rappresentare
istanze politicamente autonome nei confronti di quella stessa Corona alla quale
pure era infeudato. Garau insiste molto ed efficacemente nel mostrare come la
Sardegna di allora
fosse pienamente inserita a vario titolo in tutte le principali dinamiche
politiche, sociali e culturali dello scacchiere europeo. Mariano IV si
configura quindi non solo come sovrano legislatore di statura europea e ottimo
organizzatore ma anche come capo militare sagace, militarmente aggiornato sulle
strategie e sulle tattiche belliche più avanzate del suo tempo. Muovendosi
intorno ad un vero e proprio centro d'interesse, Andrea Garau, che si è servito
di tutto il materiale al momento disponibile sull'argomento, trova così modo di
trattare con competenza non solo delle tecniche d'assedio e di guerriglia di
quei tempi, ma anche di aspetti apparentemente curiosi quali l'Astrologia
militare. Il libro, che si giova dell'introduzione metodologica di prof.
Tanzini dell'Università di Cagliari, consta di 231 pagine di carta buona e
costa 18,00 euro. Si legge con piacere.
Andrea Garau, "Mariano IV
D'Arborea e la guerra nel Medioevo in Sardegna", ediz. Condaghes, 2017.